Neither/Nor Records
Brad Henkel, Croon (n/n 021)
In his solo debut recording Brad Henkel presents an eclectic collection of acoustic trumpet pieces. The pieces display a stunning variety of textures and timbres that Brad has cultivated over the years by refining an array of extended techniques and personal approaches to the instrument.
Beautifully recorded, the music exhibits both Brad's unique take on the instrument as well as his skill and inventiveness as an improviser.
Personnel:
Brad Henkel- trumpet
Recorded on December 8, 2021, at Blackbird Music Studio, Berlin, Germany by Sebastian Ohmert. Mixed and mastered by Sebastian Ohmert at Tonstudio Sonic-Impulse. All music by Brad Henkel. Photographs by Nathaniel Morgan. With support from the Berliner Senat für Kultur und Europa.
Release date: March 3, 2023
Brad Henkel interviewed by Sean Ali in February 2022 for the release of Croon
Reviews
“Sappiamo che un suono è costituito da più frequenze, che sentiamo tutte insieme percependo un suono unico. Cosa succede se registriamo uno strumento contemporaneamente con più microfoni, disposti in posti diversi?
Succede che ogni microfono enfatizza alcune frequenze e ne indebolisce altre. E se poi spezzi le registrazioni e inanelli un pezzettino da ogni microfono? Senti quasi in simultanea le impressioni diverse dello strumento registrato, come se fossero più di uno.
Questo è ciò che ha fatto Brad Henkel con la sua tromba per l'album “Croon”, uscito per Neither/Nor Records. Oltre a fare i tipici esperimenti che in questi anni ascoltiamo spesso dagli ottoni, cioè sottolineare il flusso d'aria nascondendo le note, per far sentire la tromba come un tubo che emette aria, giocando con armonici e vibrazioni, Brad Henkel sembra anche imitare la voce umana.
I brani dove si capisce al meglio l'esperimento moltiplicatore di frequenze e presenze dello strumento, sono “Bay”, “Purr” e “Mope”. In pratica, dissezionando il suono, Brad Henkel ha realizzato una tromba cubista!” (May 2023)
“... the crooning late night Jazz melancholy of the title track, the eerie, somewhat otherworldly soundscapes bleeding over from the upside down in "Squall" as well as the playful, well balanced FreeJazz exercises in melodic repetition and variation to be found in "Clamor" just to name a few. One for the dedicated and Avantgarde-informed Jazz head, this.” (May 2023)